4 dic 2014

L'ARABA FENICE

Ma chi avrebbe mai pensato di vedere tale Mario Borghrzio, esponente dell'ala intransigente della lega Nord per l'indipendenza della Padania nonchè parlamentare europeo, fare la ronda notturna anti clandestini per le strade di una borgata romana? Chi avrebbe mai pensato di ascoltare tale Matteo Salvini segretario federale della Lega Nord comiziare per le strade della odiata capitale tra scroscianti applausi parlando di politica nazionale,e, financo, (incredibile ma vero) di Italia? Eppure questi  fatti si sono verificati. I miei occhi hanno visto, le mie orecchie hanno sentito. Cosa è successo, il mondo procede all'incontrario? Dove sono finite "Padania libera", "via i terroni dal Nord", "Roma ladrona", "i centomila bergamaschi pronti a calare su Roma", la "razza padana", il "celodurismo" ecc. ecc.?  

Non è successo niente. Semplicemente c'è stata una nuova parola d'ordine, un "signori si cambia". Nuovi orizzonti e nuovi ideali. Eccoli, quelli del Carroccio, i duri e puri padani, quelli del "Nord o mai più" che hanno dato plastica visione delle loro incredibili capacità trasformiste. E' un caso di trasformismo politico estremo. Gli antichi ideali, la bandiera verde col sole delle alpi, le scuole padane, il quotidiano "La Padania"si sono sbagliati. E' in fondo solo un errore di gioventù. E ai giovani, si sa, perdoniamo molte cose. Bossi, il trota, la pasionaria Rosy Mauro, il cerchio magico ci mancheranno. Purtroppo ci mancherà anche il loro pseudo razzismo nostrano che sapeva di polenta e barbera.

Le regioni stato, le piccole patrie, i piccoli paradisi fiscali dove le tasse pagate non servirebbero ad altro se non a produrre benefici per i cittadini che le hanno pagate, sono ormai concetti superati. Abbandonato il folklore, dell'antica lega nord e dei suoi ideali rimangono solo la ceneri. 

Ma come l'araba fenice che risorge dalle proprie ceneri così ciò che rimane della lega nord ha dato vita ad un nuovo soggetto politico. Il segretario della Lega, Matteo Salvini, si è comprato tante felpe quante sono le regioni italiane e su ognuna ne ha fatto imprimere il nome. Si dice inoltre, che stia prendendo, nascostamente lezioni per parlare correntemente i vari italici dialetti. E così attrezzato e adeguatamente "camperizzato" si è messo a girare per l'Italia come un forsennato parlando di stato, di nazione, di lega. Una lega in chiave nazionalista, una lega statalista, una lega italica? Incredibile.

L'antico nemico, Roma ladrona e il relativo statalismo centralista sono stati sostituiti dall'Europa e dalla sua centralità politica. La lotta contro la corrotta burocrazia italiana è diventata la lotta contro la complessa burocrazia europea. L'Italia come la Padania: una realtà locale da difendere contro l'immigrazione clandestina dei terroni africani e asiatici che giungono da noi con ogni mezzo. Niente integrazione comunitaria, frontiere da difendere ad ogni costo, rifiuto dell'Euro come moneta comune. Nuovo e più doffuso razzismo.

Solo che, se anche questo potrebbe passare come fenomeno di costume o di un tentativo aberrante di leghizzare l'Ittalia intera, la "nuova lega", chiamiamola così, si è fraternamente alleata con la formazione lepenista d'oltralpe notoriamente appartenente al mondo dell'estrema destra francese. Non solo, da noi fa l'occhiolino ai fascisti di i "Casa Pound" e a tutte quelle formazioni di destra estrema che sotto l'egida del concetto di "ordine e legalità" perseguono questo ideale non rifuggendo alla violenza e alla sopraffazione.

Nelle recenti manifestazioni di violenza e di disordine che si sono verificate nelle borgate romane (vedi Torsapienza) sulla falsariga di quelle successe nelle banlieue parigine si sono visti i nuovi leghisti fraternizzare con quelli dalle teste rasate, con i naziskin dalle croci celtiche tatuate addosso, con i nostrani skinheads.

Il progetto nazionale del segretario del Carroccio diventa sempre più chiaro. La strategia a lungo termine della Lega Nord è quella di diventare una sorta di Front National italiano. Forse stiamo assistendo alla rinascita di una nuova forma di fascismo o perlomeno alla sua rivisitazione in chiave sociale post-ideologica. Ma stiamo attenti perchè dietro a questa impostazione politica si profila l'ombra sinistra del neonazismo.

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