28 gen 2014

MAMMA LI TURCHI !

Inizierò a preoccuparmi della reputazione dell'America nel mondo quando le persone da ogni angolo della terra smetteranno di voler venire qui. (P.Johnson)

"Mamma li Turchi!" gridavano correndo nei vicoli delle città rivierasche dell'italia meridionale i "guaglioncelli" quando apparivano all'orizzonte, pronte alla razzia, le funeste galee arabe. Oggi, passati i secoli, sono arrivati ormai già da tempo non solo gli arabi ma anche gli asiatici, gli africani, i popopoli dell'est, tutti qui, nel "bel paese" quasi l'Italia fosse l'ombelico del mondo. Poveri e derelitti, disperati senza nessuna illusione e senza niente da perdere non solo attratti da una falsa politica di accoglienza ma soprattutto spudoratamente ingannati dai messaggi che lanciano nell'etere i network nazionali. Network che, come sirene ingannatrici, fanno intravedere un vero e proprio Eldorado, un paese di bella gente e bei bambini ridenti e benestanti, di belle abitazioni tutte con la grossa auto davanti, di pranzi e cene luculliane, di benessere per tutti a portata di mano e sopratutto di meravigliose e disponibili donne.

Ma chi glielo va a dire di non lasciarsi abbindolare da questa falsa oleografica immagine, chi li metterà in guardia e soprattutto chi li avvertirà che la realtà è ben diversa e che quasi tutti loro andranno a rimpinguare il folto stuolo di nuovi schiavi sfruttati e bestializzati se non arruolati per delinquere nelle numerose mafie nostrane e che le giovani donne saranno avviate ad una rapida carriera sulla "strada"? A me sembra che questo fenomeno, benedetto o maledetto qualdirsivoglia, sia solo il prodotto di una macchina perfettamente oliate dove i meccanici che la mandano avanti sono pochi, furbi, ben attrezzati e adeguatamente rappresentati all'interno delle istituzioni.

Già perchè, mentre i costi ingentissimi dell'immigrazione per l'istruzione, l'assistenza sociale e sanitaria, la formazione lavorativa, i servizi vari, senza tralasciare il sovraffollamento delle carceri che scoppiano a causa del gran numero di immigrati dediti a traffici illegali e perniciosi li rinchiusi ricadono sulle spalle della collettività e cioè del cittadino comune che paga le tasse, in questa storia c'è qualcuno che come al solito ci guadagna di molto. Per esempio molti piccoli imprenditori, altrimenti senza mercato nell'aspra competizione internazionale e grazie anche a una sorta di reintroduzione dello schiavismo, realizzano lauti profitti utilizzando in nero il lavoro della molta mano d'opera dequalificata a basso costo che arriva in Italia.

Parallelamente esiste poi la criminalità organizzata internazionale che gestisce gli ingressi clandestini, i mercanti di uomini, lo spaccio e l'importazione delle droghe, la prostituzione organizzata, il furto e l'accattonaggio, insomma tutto quell'armamentario criminale di importazione fonte di profitti illeciti di cui certo non se ne sentiva la necessità. La grande utopia della globalizzazione che auspicava un mondo di persone omologate a una comune cultura consumistica ovvero un unico polpettone di culture e razze diverse con simili e prevedibili stili di vita a tutto beneficio di un ipotetico marketig mondiale mi pare sulla via del tramonto.

Coloro che giungono da noi difficilmente si italianizzano come si è stabilito nelle alte sfere economiche nazionali ma tendono a rimanere attaccati alle loro radici riproponendo gli usi e costumi dei paesi originari. E allora, dato che il fenomeno è in decisa espansione, ecco che si innestano nel tessuto sociale nazionale tante piccole cine, tante piccole indie, tante piccole polonie ovvero tante piccole patrie. Ci avviamo dunque, se le cose non cambiano, verso una società multirazziale e multiculturale senza un background predominante ma con in aggiunta una enorme complessità di gestione amministrativa e di governo che ci costerà caro, ci costerà progressivamente sempre più caro.

A questo riguardo ho inteso che la gente, i nostri connazionali, si spaccano in due fazioni: la maggior parte vuole che i clandestini siano rimandati ai loro paesi di origine mentre gli altri credono sia meglio trattenerli utilizzando gli appositi centri di accoglienza. Per quest'ultimi si pensa infatti che potrebbero diventare fonte di ricchezza per tutti e che comunque, non appena possibile, ritenterebbero la sorte, affrontando rischi sempre maggiori per nuovamente tornare in Italia.  Per quanto mi riguarda sinceramente non so quale posizione prendere, ma sono sicuro che se non si giungerà al più presto ad una soluzione del problema, questo si accentuerà e diventerà fonte di disastri sociali che oggi percepiamo essere latenti, che scorgiamo appena dietro la linea dell'orizzonte.

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