25 apr 2014

PENSIERINI QUOTIDIANI 5

Venerdì 25 Aprile 2014 - Per amor di patria
Forse sono uno dei pochi che, per amor di patria, prova nuovamente vergogna dello squallido spettacolo offerto dalla politica nazionale. Forse sono uno dei pochi che, sempre per amor di patria, ancora si stupisce della triste rappresentazione offerta a tutti coloro che, in fondo, sono e saranno gli elettori sul palcoscenico del "teatrino della politica". E una domanda (e non solo una), come si usa dire in queste circostanze, sorge spontanea non solo a me ma sopratutto ai sopracitati elettori che (guarda un pò chissà per quale strano motivo) diminuiscono giorno dopo giorno rinunciando, indubbiamente per protesta, al loro diritto costituzionale di esprimersi politicamente con il voto:
  • è mai possibile che in questa stropicciata repubblica sia consentito ad un condannato per gravi reati contro lo stato in fase di espiazione della pena, cacciato dal parlamento per indegnità morale, privato del diritto civile di votare, privato del titolo onorifico di cavaliere della repubblica, ex premier, ex uomo di stato, ex parlamentare sia consentito concionare pubblicamente in quella che fino ad ora risulta essere la prima e più importante rete nazionale?
  • e' mai possibile che al medesimo individuo sia consentito di mettere mano alla nostra carta costituzionale con le "sue" riforme, a partecipare alla formulazione della nuova legge elettorale, lui, proprio lui che non può votare?
  • è mai possibile che il medesimo soggetto sia ricevuto con tutti gli onori dalle massime istituzioni dello stato davanti a tutti e (mal ce ne incolga) anche davanti alla stampa internazionale?
  • è mai possibile che il nostro ex-cav se la cavi per le sue malefatte (e si parla di centinaia di milini di euro frodati allo stato e quindi a noi tutti) semplicemente con un "ventina" di giornate di volontariato sotto casa?
No, non è possibile, non dovrebbe essere possibile. Allora non rimane che ribadire, una volta per tutte, che "NO, IO NON CI STO".

Sabato 26 Aprile 2014  - Lo " shit happens"
Oltre a questa situazione, l'immonda palude partitocratica ha fatto riemergere, esclusivamente per mero calcolo elettorale, ogni qualsiasi possibile intralcio all'attività del governo da poco insediatosi, fagocitando tutte le istanze di rinnovamento dei cittadini e,  in attesa della grande prova elettorale per il parlamento europeo che dai nostri politici (se così possiamo ancora chiamarli) è intesa come nuova ordalia, nuovo giudizio divino, tutto è bloccato e nulla più si muove.
Riforme? Si, a chiacchere. E di chiacchere se ne fanno tante, dibattiti, talk show più o meno spettacolari, critiche all'una o all'altra iniziativa, confronti, tesi contrapposte. Si dice tutto e il contrario di tutto, con un gran dispiego di mezzi mediatici. La figura di conduttore o mediatore di programmi politici televisivi e radiofonici ormai è divenuta una costante dei media nazionali e spunta fuori non appena vogliamo vedere o ascoltare un qualsiasi programma.
La religione dello "shit happens" (in inglese sembra meno forte) che conta i suoi sacerdoti nei palazzi del potere e nelle segreterie dei partiti ha conquistato vette impensabili ed è diventata la costante della politica nazionale.
Ma la gente, i cittadini, quelli che dovranno votare (mica sono scemi) se ne sono accorti e hanno percepito l'ondata di "shit" che sta arrivando per sommergerci tutti. Così, comunitariamente, si sono rifugiati nel nuovo movimento di opinione, assai praticato e che d'altronde già esisteva nei loro cuori, del vaffanculismo.

Domenica 27 Aprile 2014 - Esegesi del vaffanculismo
E così quel sentimento latente che albergava nel nostro subconscio è diventato conscio, si è manifestato prima come movimento collettivo di opinione acquisendo poi forma e sostnza di vero e proprio partito politico. Partito politico ben strutturato, con precise gerarchie, con capi e quadri e sopratutto distribuito in modo ottimale sul territorio.
Ci siamo capiti, siamo arrivato al movimento 5 stelle.
Questo partito è il grande collettore dello scontento nazionale e per coloro che non sopportano più l'andazzo sconvolgente del micidiale cocktail partitocratico burocratico non rimane altra alternativa organizzata se non quella di aderirvi.
E di votarlo.
E così abbiamo finalmente un chiaro indicatore dello "scazzo" nazionale, possiamo misurarlo e quantificarlo con precisione. La relazione è chiarissima: più sale il livello di insofferenza, di incazzatura collettiva più sale, per questo partito, il grafico delle intenzioni di voto.
Siamo arrivati alla conclusione di queste vicende, il livello generale di incazzatura ha raggiunto il limite critico e il movimento 5 stelle ha conquistato negli ultimi sondaggi l'incredibile e impensabile quota del 28% circa tallonando a breve il grande molok del PD.
Il campanello di allarme ha suonato con instenza e, come si dice in questi casi, a buon intenditor......
   
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