14 mag 2014

25 MAGGIO - L’ORDALIA

Il popolo deve fare affidamento sulla propria forza. Ma quando è oppresso, quando può contare soltanto più su sé stesso, sarebbe un vile chi gli dicesse di non sollevarsi  (Robespierre, 3/5/1793).

OrdaliaL’ordalia, ovvero il giudizio di Dio, anzi degli italiani, sull’operato del governo e dei partiti politici collegati si avvicina velocemente. Le agguerrite milizie delle tre formazioni politiche nazionali marciano compatte a gonfaloni spiegati verso il campo della prossima battaglia elettorale del 25 maggio. Si dispiegano raffinate strategie comunicative e ognuno dei tre comandanti studia la miglior tattica da mettere in atto. I generali sono già in campo a galvanizzare i combattenti con roboanti discorsi e con fallaci promesse mentre i colonnelli invitano sottufficiali e soldati a serrare le fila.

Moderni LanzichenecchiTutte le battaglie, soprattutto quelle perse, iniziano sempre con marziali squilli di tromba e sotto il segno della gloria. Peccato che questi moderni Lanzichenecchi in marcia di avvicinamento verso l’appuntamento finale, nell’ottica esclusiva della vittoria definitiva, abbiano saccheggiato il territorio e, applicando le loro devastanti ideologie, abbiano fatto terra bruciata sotto i piedi dei cittadini. Sicuramente avremo un vincitore e dei vinti ma coloro che più di tutti saranno usciti sconfitti dalla tenzone saranno gli Italiani. E già fin da ora siamo sconfitti.

Vincitori e vintiCome finirà? Chi potrà indossare le vesti del vincitore? Chi avrà il monopolio della guida politica del paese? Tra un pò lo vedremo, però c'è da credere che nel segreto dell'urna gli elettori valuteranno i contendenti in base al tempo di permanenza ai vertici del potere e in base a quanto prolungato sia stato il loro esercizio del potere. La formazione che si presenterà all'insegna della novità, della non compromissione con le lobby di intrallazzatori che imperversano tuttora nei palazzi della politica, che non sia stata ancora logorata da molti anni di esercizio di governo avrà le mogliori possibilità di vittoria.

Le dimensioni della sconfittaNell’ultimo ventennio abbiamo visto la progressiva finanziarizzazione dell’economia a scapito delle attività produttive manufatturiere, l’estendersi di una corruzione selvqggia che ha toccato tutti i gangli dello stato, il galoppare della disoccupazione, la scomparsa dei ceti medi e l'aumento dei ceti meno abbienti, l’incremento spaventoso dei poveri e dei bisognosi, il ridimensionamento del moderno sistema di welfare e infine l’aumento vertiginoso della criminalità organizzata che è riuscita finalmente a conquistare le roccaforti del nord ed a insediarsi in loco come “mafia dei colletti bianchi”. E poi non ci dimentichiamo della restrizione dei consumi, soprattutto per i beni di di prima necessità, che ha fatto regredire il paese reale agli anni del dopoguerra.

Bingo! Ci sarebbe proprio da dire che abbiamo fatto bingo. E, come recita la nota legge di Murphy che a pensare il peggio ci si azzecca sempre, sono portato a ritenere che, anche se il 25 maggio fornirà indicazioni politiche alternative, i fenomeni degenerativi del sistema non siano in fase di risoluzione ma che, guarda caso subito dopo il prossimo bagno elettorale, subiscano una rapida accelerazione. Insomma sono convinto che la crisi non sia finita. Troppo importanti sono i guasti apportati alla società, troppo incisiva è stata l'involuzione dell'economia, troppo è cambiato il sentimento e il modo di pensare dei cittadini.

Rivoluzioni & rivoluzioniIn Francia nel XVIII sec. i cittadini, non sopportando più il malgoverno monarchico diedero vita alla rivoluzione francese eliminando tra l'altro tutte le basi economiche e sociali del cosiddetto "Ancien Régime", negli anni 50 la rivoluzione cubana rovesciò "manu militari" il deleterio governo del dittatore cubano Fulgencio Batista instaurando un nuovo tipo di società, la Rivoluzione occorsa in Russia nell'ottobre del 1917 pose termine a secoli di sfruttamento imperiale zarista.

Sopportazione al limiteMolti altri esempi di rivoluzioni si possono citare ma essi dimostrano un sola cosa. Quando il livello di sopportazione dei cittadini, della gente oltrepassa un certo limite, soluzioni di questo tipo si intravedono in un non lontano futuro. E' questo quello che ci aspetta? Forse, ma comunque vadano le cose è bene sapere che, in ogni caso, domani..... sarà peggio!

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