3 mag 2014

LIMITE INVALICABILE

Nessun male sociale può superare la frustrazione e la disgregazione che la disoccupazione arreca alle collettività umane. (F.Caffè)

La goccia e il vasoDi solito, quando indaghiamo sulle cause di un disastro già ampiamente annunciato, immancabilmente parliamo di una goccia che ha fatto traboccare il vaso. In tal modo attribuiamo la colpa dell'inconveniente ad un'insignificante goccia dimenticando che la vera colpa è del vaso in quanto incapace di calcolare correttamente il numero delle gocce che puo contenere. Il vaso, insomma, ha tralasciato di tracciare quella linea di demarcazione oltrepassata la quale il contenuto sarebbe fuoriuscito provocando così il disastro. Ma, volendo proseguire con questa metafora, è chiaro che molte gocce, anzi, molte vere e proprie bombe d'acqua sono sospese sopra il gran calderone dell'economia nazionale e quando, tra le tante, una di queste cadrà, avremo il disastro, il  collasso dell'intera nazione.

Crisi occupazionaleQueste bombe sono le tante crisi aziendali che, oltre a quelle già esplose, sono in procinto di cadere, come spada di Damocle, sulle teste dei lavoratori. Alitalia, Lucchini, Elettrolux, ILVA, Telecom, Finmek e molte altre si accingono a posizionare la loro manodopera in un'area a forte rischio occupazionale. Ma non solo. Le iniziative del governo, sotto l'edulcorato appellativo delle riforme, stanno dando il via a progetti, vedi il job acts o la riforma della pubblica amministrazione, che si risolveranno con un ulteriore riidimensionamento della base occupazionale. E teniamo presente che, ad oggi, il numero delle persone a spasso che cercano un'occupazione è di circa tre milioni  e trecentomila unità.

Abbiamo raggiunto il limite, abbiamo raggiunto la linea di demarcazione oltre la quale esiste solo il caos per le nostre aziende, per le nostre famiglie, per la nostra società.
Nell'ormai lontano 1948, ovvero all'alba della nostra repubblica, l'articolo 23 delle dichiarazione universale dei diritti umani sanciva che
Ogni individuo ha diritto al lavoro, alla libera scelta dell'impiego, a giuste e soddisfacenti condizioni di lavoro ed alla protezione contro la disoccupazione.
e mai tali nobili parole furono così ampiamente disattese. Oggi il mancato rispetto di questi elementari diritti è come il fuoco che cova sotto la cenere: basta un niente per far divampare l'incendio. La rabbia, il rancore della gente che stenta sempre di più a campare mentre assiste agli incredibili privilegi della cosiddetta casta è il suo propellente.

Limite invalicabileForse quelli che hanno il privilegio di governare questo paese non se ne sono resi appieno conto ma il contesto è vicino a rivoltarsi violentemente contro il sistema da essi instaurato e a passare, come si dice, dalle parole ai fatti. Spesso, infatti, ci sentiamo addosso la sensazione, anche se andiamo avanti lo stesso, di essere quasi al limite della sopportazione, di essere in attesa di quel nonnulla che ci faccia scoppiare violentemente.

Davanti al nostro televisore ci riteniamo immuni dalle rivolte, dalle violenze, dai saccheggi, dai disordini di alcuni paesi del mondo che quotidianamente ci vengono proposti. Bene, se oltrepassiamo il limite, assai vicino, questo è il panorama che dovremo affrontare, questo è il mondo che ci aspetta. Dobbiamo renderci conto che quando le ingiustizie diventano intollerabili e quando ci sentiamo impotenti, ecco, la piccola bomba che ognuno di noi più o meno nasconde torna a ricaricarsi.

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