25 giu 2014

QUATTRO CONTI

La politica è troppo spesso l'arte di tradire gl'interessi reali e legittimi e di crearne d'immaginari ed ingiusti. (Arturo Graf, Ecce Homo, 1908) 


Cosa hanno veramente prodotto per noi cittadini gli ultimi anni, diciamo gli ultimi dieci anni, di attività politica e di governo del paese? Qual'è, tralasciando i vari punti di vista mediatici più o meno interessanti, l'essenza di questa attività e soprattutto quali sono le conseguenze negative che ne sono scaturite? In merito possiamo brevemente osservare che: 
  • Si è verificato un progressivo e gigantesco trasferimento di ricchezza dai ceti meno abbienti ai ceti più ricchi con il risultato che il 10% delle famiglie italiane detiene circa il 50% della ricchezza.
  • C'è stato un durissimo attacco al lavoro con il conseguente collasso della base occupazionale per cui si può affermare che circa il 50% dei giovani è in cerca di occupazione mentre si è voluta una progressiva riduzione dei trattamenti economici e normativi per chi già lavora.
  • Abbiamo avuto un incremento della tassazione, delle tariffe e del costo dei servizi essenziali come la sanità e l'istruzione.
  • Siamo stati tutti colpiti dall'indegno spettacolo di una corruttela dilagante e di una burocrazia che soffoca le attività produttive.
  • Abbiamo avuto una forte penetrazione della malavita organizzata all'interno delle istituzioni nazionali e locali.
  • E, dulcis in fundo, stiamo assistendo al progressivo e inarrestabile scivolamento del paese verso realtà sociali terzomondiste.

E questi non sono argomenti astratti o concetti su cui discettare in eleganti salotti o nei talk show televisivi , sono cose che toccano la carne viva dei cittadini, sono cose che influiscono sulla vita di tutti i giorni. Ma allora perchè la gente non reagisce, perchè non prende iniziative per tentare il riscatto da questa situazione? Perchè davanti a queste ingiustizie si sente impotente e si rassegna? Come abbiamo fatto a raggiungere un così alto livello di rassegnazione e di apatia? Come mai consentiamo ai poteri corporativi e lobbistici di manovrare la politica e l’economia così disumanamente?


Se pensiamo al bombardamento mediatico al quale siamo sottoposti costantemente da radio, tv, giornali, pubblicità, internet e social network non è poi così difficile capire. I continui stimoli alla sopportazione e all'impossibilità di cambiare la propria condizione aprono la strada ad una supina acquiescenza verso qualsiasi condizione sociale. Condizione che viene poi imposta dagli stessi che hanno provocato il disastro.


Abbiamo raggiunto il limite massimo della frustrazione e il limite minimo dell'autostima. Le logiche capitaliste e il profitto economico a tutti i costi sono contro tutti i cittadini e la globalizzazione distrugge ogni tentativo di miglioramento sociale, in tutte le sue forme. Purtroppo ce ne siamo accorti in ritardo. Abbiamo imboccato un cammino sbagliato e par il bene di tutti occorre tornare al bivio precedente e prendere una nuova direzione.


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