24 mag 2014

FLAGELLO IOISTA

L'io, io!... Il più lurido di tutti i pronomi. (C.E.Gadda)

Ha detto qualcuno, non so a che proposito, che "se li riconosci li eviti". Sono d'accordo, anzi d'accordissimo. Solo che non so riconoscerli, non riesco nemmeno a identificare le principali caratteristiche della loro specie, le loro abitudini. Alcuni li individuano subito, così, ad occhio, e si allontanano a precipizio evitando di imbattersi in loro, altri, addirittura, riescono misteriosamente a prevedere dove, come e quando si materializzeranno sfuggendo così al loro attacco.

Io no, anzi, quando li scorgo oramai è troppo tardi: mi hanno già avvistato, mi puntano fin da lontano e si fiondano con l'unico scopo di bloccarmi e di inondarmi con un profluvio di parole. In tal modo soddisfano l'ineludibile necessità di condividere le loro problematiche esistenziali, di sfogarsi, di vuotare il sacco. Eccoli lì, sono gli ioisti. Sono quelle  persona che manifestano  l'immutabile tendenza a parlare di sé, prescindendo dall’interlocutore, dalle circostanze ambientali e climatiche.

"Io penso,  per me è così,  io ho fatto,  io ho detto,  io mi sento così,  io,  io , i o" sono la costante del loro eloquio. Ti parlano di sé magari quando cerchi di arrivare in orario ad un appuntamento importante, quando stai correndo al capezzale di un parente malato o quando stai cercando di sfuggire ad una incipiente pioggerellina che rischia di trasformarsi a breve tempo in un acquazzone tropicale. 

Non ti rompono le scatole in altra maniera se non con il prolisso racconto delle loro vicende personali e quando finalmente credi di riemergere dal fatale gorgo ioista perchè hai sentito la frase "ma adesso basta, parliamo di te....." prontamente vi ricadi quando il tuo interlocutore prosegue subito con un ineffabile "a proposito cosa ne pensi se io....." E giù, spesso in un lessico confuso e di difficile interpretazione, col racconto di tutte le peripezie personali e familiari, del lavoro che non va, delle sciagure, delle malattie, della famiglia, dei figli, dei soldi che non bastano mai, di dove andremo nelle prossime vacanze e così via a ruota libera.

Terrificante. Chissà perchè ma sono la vittima ideale per tutti gli ioisti in circolazione nell'immediato circondario e quando divento loro preda, sfoggiando la migliore buona creanza ed evitando parole pesanti sulla loro manifesta paranoia, cerco di addivenire faticosamente alla reciproca decisione di riprendere ognuno la propria strada. 

Purtuttavia in queste circostanze, anche se evito di manifestare il minimo entusiasmo o compiacimento, fingo un’espressione attenta e mantengo un sorriso ebete che l'ioista fraintende, scambiandoli per segnali di incoraggiamento e proseguendo imperterrito finchè il tono calante del soliloquio mi avverte che tra qualche minuto si chiude. Infine stiamo per arrivare alla conclusione e interrompo forzatamente il monologo fino a quando l'ioista accorgendosi del mio disinteresse, si congeda rapido.

Mi dirigo stancamente verso casa ma, evidentemente, non ho ben considerato le sorprese nascoste nelle immediate vicinanze. Eccone all'orizzonte un’altro. Mi ha già adocchiato. Che mal di testa, cosa vorrà dirmi, di che cazzo vorrà mai parlare? Non mi rimane che una precipitosa fuga e allora via, via di corsa, di gran carriera!

*****************************************************
Esiste un altro post che potrebbe interessarti. Se vuoi leggerlo clicca quil .